Il Reiki è una pratica di origine giapponese che, tramite un contatto leggero o anche a distanza, mira a favorire rilassamento profondo ed equilibrio psico-fisico. Non è una terapia medica e non sostituisce le cure; oggi viene usato come integrazione dolce e naturale per gestire ansia, dolore, stress e insonnia.

È un approccio semplice che non richiede sforzo da parte di chi lo riceve: basta sdraiarsi comodamente, respirare e lasciarsi andare. Il corpo e la mente fanno il resto, ritrovando spontaneamente calma e armonia.

In breve: i punti chiave

  • La ricerca degli ultimi anni indica benefici concreti su ansia, dolore e qualità della vita, con risultati più promettenti quando le sedute sono regolari (es. 6–8 incontri) e durano 45–60 minuti.
  • Gli enti pubblici sottolineano che le prove sono eterogenee e di qualità variabile; per questo il Reiki va considerato complementare, ma sicuro se praticato da operatori formati.
  • In Italia e all’estero esistono progetti ospedalieri e studi clinici che ne valutano l’impatto su sintomi e benessere, segno di un crescente interesse e riconoscimento.

Cosa dice la scienza (senza estremismi)

Ansia e stress

Una meta-analisi pubblicata su BMC Palliative Care (2024) ha esaminato gli studi sul Reiki per l’ansia, riportando un miglioramento significativo rispetto ai controlli. Questo significa che chi riceve Reiki sperimenta più serenità e rilassamento, con effetti positivi anche sul sonno e sulla qualità della vita quotidiana【BMC Palliative Care, 2024】.

Qualità della vita

Una revisione sistematica e meta-analisi (2025) ha analizzato 661 persone: il Reiki porta a un miglioramento reale della qualità della vita, soprattutto quando i trattamenti seguono un percorso strutturato (almeno 8 sedute di circa un’ora)【BMC Systematic Reviews, 2025

Dolore

Una meta-analisi del 2018 ha trovato evidenze a favore di una riduzione del dolore, con risultati incoraggianti soprattutto nel dolore cronico e post-operatorio. Alcuni studi hanno mostrato un calo della sofferenza e un maggiore rilassamento fisico, a conferma di un effetto positivo sulla percezione del dolore【Pain Management Nursing, 2018】【ScienceDirect, 2018】

Oncologia e patologie croniche

Diversi studi mostrano che nei pazienti oncologici il Reiki aiuta a ridurre ansia, fatica e tristezza, migliorando l’umore e il comfort generale. Sono inoltre in corso trial clinici registrati dal National Cancer Institute (NCI) per approfondirne l’impatto su sintomi chiave【Oncology Nursing Society】【National Cancer Institute Clinical Trials】.

Cosa dicono le istituzioni

Il National Center for Complementary and Integrative Health (NCCIH) evidenzia che, ad oggi, non esistono prove conclusive sull’efficacia del Reiki per condizioni specifiche e che non è dimostrata scientificamente l’esistenza del “campo energetico” ipotizzato. Tuttavia, il Reiki è considerato generalmente sicuro e un valido strumento di supporto al benessere【NCCIH, 2023】.

Reiki negli ospedali: dove viene usato e perché

Il Reiki non è più soltanto una pratica olistica diffusa a livello privato: negli ultimi vent’anni ha trovato spazio anche in diversi ospedali e hospice italiani, dove viene proposto come supporto ai percorsi clinici tradizionali. Non si tratta di cure alternative, ma di progetti complementari che hanno lo scopo di migliorare il benessere globale della persona, ridurre lo stress e creare un ambiente più sereno e accogliente.

Milano

  • Istituto Nazionale dei Tumori: in questo centro di eccellenza sono stati introdotti trattamenti di Reiki all’interno delle cure palliative e della riabilitazione, con l’obiettivo di accompagnare i pazienti nei momenti più delicati, alleviare la sofferenza emotiva e favorire il rilassamento.
  • Ospedale San Carlo Borromeo: qui il Reiki è stato sperimentato come terapia di supporto per l’emicrania, una patologia che influisce pesantemente sulla qualità della vita. I pazienti hanno riportato una percezione di sollievo e di minore intensità del dolore.

Roma

  • Ospedale San Filippo Neri: nel reparto di neurochirurgia, il Reiki è stato introdotto come sostegno ai pazienti sottoposti a interventi complessi, per favorire calma, fiducia e rilassamento durante la degenza.
  • Istituto dei Tumori Regina Elena: in ambito oncologico, il Reiki è stato offerto a pazienti sottoposti a terapie particolarmente invasive, con lo scopo di ridurre ansia, fatica e sensazione di isolamento.

Foggia

  • Tra il 2013 e il 2014 è stato attivato un progetto che ha coinvolto reparti molto diversi tra loro: pediatria, geriatria, reumatologia, ostetricia e ginecologia. L’idea alla base era che il Reiki potesse portare benefici trasversali, non solo al paziente ma anche al personale sanitario, migliorando il clima complessivo del reparto.

Palermo

  • Ospedale San Raffaele di Cefalù: qui è stata organizzata la seconda edizione del progetto “Reiki e gravidanza”, dedicato al personale sociosanitario. Lo scopo era duplice: prendersi cura delle donne in attesa e al tempo stesso fornire agli operatori un’esperienza di benessere per ridurre lo stress lavorativo.

Teramo

  • Hospice (2014–2016): il Reiki è stato introdotto come strumento di sostegno per i caregiver, cioè i familiari che assistono quotidianamente le persone in fase terminale. In un contesto di forte carico emotivo, i trattamenti hanno rappresentato una preziosa occasione per ritagliarsi uno spazio di respiro, alleggerire lo stress e ritrovare un po’ di equilibrio.

Perché il Reiki trova spazio in ospedale?

L’aspetto più interessante di questi progetti è che non mirano a sostituire terapie mediche, ma a completare il percorso di cura, portando attenzione alla dimensione emotiva ed energetica della persona. In ospedale si affrontano paure, dolore e senso di solitudine: il Reiki diventa allora un modo per umanizzare la cura, offrendo ascolto, contatto e serenità.

In molti casi, non sono solo i pazienti a beneficiarne, ma anche i medici, gli infermieri e i familiari: un ambiente più rilassato e armonico ha effetti positivi su tutti coloro che ruotano intorno al percorso di guarigione.

Come funziona una seduta di Reiki

Una seduta di Reiki inizia sempre con un momento di accoglienza: l’operatore ascolta la persona, raccoglie le sue esigenze e chiarisce l’obiettivo del trattamento, che può essere rilassamento, sollievo dallo stress, sostegno in una fase di convalescenza o semplicemente il desiderio di ritrovare equilibrio.

Si passa poi al trattamento vero e proprio. La persona resta comodamente vestita, sdraiata o seduta in una posizione rilassata, mentre l’operatore appoggia delicatamente le mani in punti specifici del corpo oppure lavora a distanza. L’atmosfera è calma e protetta, così da favorire un senso immediato di sicurezza e benessere.

Ogni incontro dura in media dai 45 ai 60 minuti. Per ottenere benefici più profondi e duraturi, la ricerca consiglia percorsi strutturati di 6–8 sedute, a cadenza settimanale o bisettimanale, con la possibilità di proseguire poi con incontri di mantenimento una volta al mese.

Il Reiki è adatto a tutte le età e può essere ricevuto anche in concomitanza con altre cure, poiché non interferisce con farmaci o terapie mediche. Già dalla prima seduta molte persone raccontano di provare una sensazione di leggerezza, calma e pace interiore che le accompagna anche nei giorni successivi.

Benefici attesi (e onesti limiti)

Chi si avvicina al Reiki può aspettarsi innanzitutto un profondo senso di rilassamento e una riduzione dello stress, come se le tensioni accumulate trovassero finalmente uno spazio per sciogliersi. Molte persone raccontano di sentirsi più leggere e tranquille, con una mente più chiara e un cuore più sereno. Questo porta anche a un miglioramento del benessere emotivo e, di conseguenza, della qualità della vita quotidiana. In diversi casi, il Reiki ha dimostrato di alleviare la percezione del dolore, soprattutto in chi vive situazioni croniche o periodi di particolare sofferenza, offrendo così un conforto dolce ma concreto.

È però importante essere chiari anche sui limiti. Gli studi scientifici sul Reiki sono numerosi ma variano per qualità e metodologia, e questo significa che i risultati possono differire da persona a persona. Inoltre, il Reiki non deve mai essere considerato un sostituto delle cure mediche: il suo ruolo è quello di integrazione, un sostegno che mette la persona al centro, accompagnandola in un percorso di benessere globale.

A chi può essere utile

  • Chi vive stress lavorativo o familiare e desidera ricaricare le energie.
  • Caregiver (chi si prende cura di un proprio caro/assistente famiiare) che hanno bisogno di ritagliarsi momenti di sollievo.
  • Pazienti in percorsi di cura (oncologia, post-operatorio, dolore cronico), come sostegno al comfort e al sonno.
  • Chi cerca equilibrio emotivo ed energetico, magari in un periodo di cambiamento personale.

Domande frequenti

  • Il Reiki ha prove scientifiche?
    Sì: esistono RCT, revisioni e meta-analisi che indicano benefici su ansia, dolore e qualità della vita. La forza dell’evidenza è moderata, ma coerente.
  • È sicuro?
    Sì. Non sono emersi rischi specifici e può essere integrato in qualsiasi percorso di cura.
  • Quante sedute servono?
    Per ottenere benefici profondi si consigliano 6–8 sedute di 45–60 minuti, con possibilità di sedute di mantenimento.

La mia opinione professionale

Alla luce delle ricerche scientifiche e della mia esperienza diretta con le persone che hanno scelto di affidarsi al Reiki, considero questa pratica complementare di grande valore. Non si tratta di una “cura miracolosa”, ma di un percorso dolce e concreto che accompagna la persona a ritrovare equilibrio e benessere.

Nella mia pratica quotidiana ho visto persone ritrovare serenità, migliorare la qualità del sonno, ridurre la percezione del dolore e soprattutto sentirsi ascoltate e accolte in un momento tutto per loro. Ecco perché ritengo il Reiki uno dei modi più semplici, sicuri e profondi per iniziare a prendersi cura di sé: non solo come tecnica, ma come vera e propria esperienza di riconnessione con se stessi.

Come lavoreremo insieme

Il percorso di Reiki che propongo non è una serie di incontri “standard”, ma un cammino personalizzato che si adatta alle tue esigenze, al tuo momento di vita e ai tuoi obiettivi di benessere.

Primo incontro (60’)
Il primo appuntamento è dedicato soprattutto all’ascolto. Ci conosceremo, parleremo delle tue esigenze e delle aree su cui senti il bisogno di lavorare: stress, ansia, dolore fisico, difficoltà di sonno o semplicemente il desiderio di ritrovare equilibrio interiore. Dopo questo breve colloquio iniziale, sperimenterai il tuo primo trattamento di Reiki, un momento di rilassamento profondo che ti permetterà di entrare in contatto con questa energia in modo delicato e sicuro.

Ciclo consigliato (6–8 sedute)
Per ottenere benefici più duraturi, ti proporrò un ciclo di 6–8 incontri, distribuiti in 1–2 sedute a settimana. La costanza è importante, perché il Reiki agisce in profondità e i risultati migliori si manifestano con la continuità. Nel corso di queste sedute potrai notare cambiamenti progressivi: maggiore calma, miglior qualità del sonno, riduzione delle tensioni e un senso di leggerezza che si riflette nella vita quotidiana.

Follow-up e mantenimento
Al termine del percorso, faremo insieme una valutazione dei miglioramenti: come dormi, come gestisci lo stress, come percepisci il dolore o le tensioni fisiche. In base alle tue necessità, potremo costruire un piano di mantenimento con sedute mensili o bimestrali, così da consolidare i benefici e offrirti uno spazio periodico di rigenerazione.

Reiki e maternità: un percorso che mi sta a cuore

Nel mio lavoro ho scelto di dedicare particolare attenzione alle donne che desiderano una gravidanza o che stanno vivendo il delicato percorso della maternità. Il Reiki, con la sua dolcezza e profondità, può accompagnare in questi momenti speciali aiutando a ridurre ansia e stress, a favorire rilassamento e a creare uno spazio di ascolto interiore. È un modo per sentirsi più in armonia con il proprio corpo e prepararsi con serenità ad accogliere una nuova vita.

Naturalmente, il Reiki resta un trattamento adatto a chiunque: uomini e donne, giovani e adulti, chiunque senta il bisogno di ritrovare equilibrio, energia e benessere. Ma il tema della maternità è per me un ambito particolarmente prezioso, perché unisce la mia esperienza personale alla volontà di offrire un sostegno concreto e amorevole.

Come contattarmi

Se senti che è arrivato il momento di dedicarti un dono, il Reiki può essere la porta d’accesso a una nuova armonia. Prenota una seduta: sarà il tuo spazio di rigenerazione, calma e rinascita interiore.

Telefono: +39 392 338 1363

Email: lucilla.laconi@gmail.com

Sarò felice di accompagnarti in questo percorso di benessere, passo dopo passo.


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